Cosa deve sapere un arrangiatore

di Simone Trimarco
Un arrangiatore musicale deve conoscere a fondo la composizione, le caratteristiche dei generi musicali e le capacità timbriche e tecniche di ogni strumento.
Guardiamo più da vicino ognuno di questi aspetti del lavoro dell'arrangiatore!

La composizione
Un arrangiatore deve saper arricchire, dove sia necessario, un brano manipolando gli elementi della melodia e dell'armonia al fine di creare un pezzo uniforme, vario ed interessante. Negli articoli successivi tratteremo più nel dettaglio alcuni aspetti fondamentali della composizione come la ripetizione, la variazione e la struttura. Ad esempio un arrangiatore potrebbe riempire gli spazi vuoti tra una frase cantata e l'altra con delle risposte strumentali alla voce, oppure ripetere la melodia principale partendo da un diverso grado della scala, conferendo ricchezza e varietà al pezzo. Inoltre, nella composizione delle singole parti, l'arrangiatore inventerà, dando sfogo alla sua fantasia e alle sue abilità compositive, delle melodie secondarie che interagiscono con quella del cantato ponendo quest'ultima sotto una luce nuova e fresca.

I generi musicali. Un arrangiatore deve conoscere le peculiarità dei diversi generi musicali; la musica è un linguaggio, e come tutti i sistemi comunicativi presenta dialetti, costumi, usi e tradizioni che si sono consolidati attraverso decenni, se non secoli di pratica. Affinchè il messaggio musicale raggiunga gli ascoltatori e il pezzo sia riconosciuto come un brano completo, professionale e soddisfacente, è necessario che i criteri e i parametri fondamentali del genere di riferimento vengano rispettati, pena un risultato mediocre.
Ad esempio in alcuni generi musicali è richiesto un determinato giro di accordi per essere riconosciuto: il blues richiede un giro formato dai gradi I, IV e V della scale ordinati nel cosiddetto "12 bar blues". Altri generi richiedono determinate estensioni degli accordi; ad esempio nel Jazz è richiesto che gli accordi siano a 4 o più voci affinchè il brano venga associato a tale genere. Lo stesso discorso vale per le indicazioni ritmiche come shuffle o swing, ognuna tipica di un determinato genere musicale.

Naturalmente l'arrangiatore può, e deve, sperimentare mescolando diversi stili o inventando nuove soluzioni melodiche e armoniche che rendano fresco e originale il suo lavoro, ma questo è impossibile se prescinde dalla chiara consapevolezza di cosa sta facendo. Il motto di un bravo arrangiatore dovrebbe essere conoscere per rinnovare, studiare per reinventare!

Le capacità timbriche e tecniche degli strumenti musicali. Per un arrangiatore è fondamentale conoscere gli strumenti musicali per cui scrive; alcune tecniche sono specifiche di uno strumento e impossibili per un altro (ad esempio hammer on, pull off e lo slide sono effetti caratteristici della chitarra non riproducibili dal pianoforte), alcuni registri non esistono su di uno strumento (un violino non può raggiungere note gravi come il pianoforte), alcuni strumenti suonano meglio in un determinato registro (il basso rimane per la maggior parte del tempo nel suo registro più grave) e così via. Ogni strumento ha caratteristiche uniche per cui il bagaglio di conoscenze tecniche di un arrangiatore deve essere davvero molto vasto!
Infine va considerato che il lavoro dell'arrangiatore e del produttore musicale si sovrappongono per quel che riguarda la determinazione del registro di ogni strumento rispetto all'altro all'interno dell'arrangiamento; infatti una regola fondamentale della buona riuscita di un arrangiamento musicale è l'assegnazione di un determinato spettro di frequenze ad un particolare strumento musicale, evitando il più possibile sovrapposizioni. In altre parole, alla cassa della batteria e al basso viene assegnato il registro più grave, al pianoforte e alla chitarra può essere assegnato quello medio e ai piatti o ai violini quello più acuto, non dimenticando di lasciare lo spazio al centro per la voce del cantante.

La sovrapposizione di troppi strumenti in un determinato registro è la causa della poca chiarezza e professionalità di molti arrangiamenti fatti in casa. Mentre il producer utilizza l'EQ per scolpire lo spettro di frequenze di una traccia in modo tale che si incastri al meglio con le altre, è compito dell'arrangiatore scrivere a monte le parti in maniera che non si sovrappongano.



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